http://vivalaanarquia.espivblogs.net/?p=13155#more-13155
http://vivalaanarquia.espivblogs.net/?p=13155#more-13155
from culmine, transl waronsociety:
Three years since punky Mauri’s death in combat…
fonte: qn.quotidiano.net
«È TUTTO un altro mondo: è inutile dire che noi non c’entriamo nulla con loro».
Continue reading FAI -Intervista al libraio dell’Utopia: “ Noi le cose le abbiamo fatte, le facciamo e continueremo a farle sempre alla luce del sole”
Nell’ultima edizione del “Daily Mail”, un confuso cronista attribuisce alla sigla FAI/FRI (Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale) e alle azioni compiute da gruppi e individui che vi aderiscono, una matrice italiana. Riferendosi alla rivendicazione pubblicata dal sito 325.nostate.net, riportata in calce nella sua traduzione diffusa da Culmine, i pennivendoli britannici, subito amplificati dai tristissimi media nostrani, fanno infatti riferimento alla FAI/FRI come “gruppo italiano”. “I terroristi italiani minacciano le olimpiadi di Londra”, titolano in cerca di audience agenzie di stampa e portali di notizie… Seguendo questo confuso e riduttivo ragionamento, sarebbero “terroristi italiani” anche i sabotatori di banche in Bolivia, Grecia o Cile, di veicoli delle forze dell’ordine in Messico o in Russia, di fabbriche di imbottigliamento della Coca Cola in Ecuador, e via dicendo. Probabilmente, pensare che un “gruppo italiano” (ma potrebbe essere tranquillamente sostituito da un “gruppo bulgaro”) sia l’autore di azioni e sabotaggi contro istituzioni, proprietà, infrastrutture e altri obbiettivi in giro per il globo, è in fondo più rassicurante rispetto all’idea che a coordinate molto diverse, il mondo capitalista sia costellato da focolai di rivolta, da individui e gruppi che agiscono con modalità molto diverse contro nemici comuni, a prescindere da sigle o acronimi.
Continue reading Regno Unito e Italia – Un sabotaggio FAI/FRI e una certa confusione
325 receives and transmits:
Every so often, cyclically, collective or social anarchism becomes restrictive to some anarchists and an anarchist individualism reasserts itself. It happened at the turn of the twentieth century when some of the great anarchist thinkers began to question some of the more communistic dogmas. It is happening once more, and once more we witness some of the social anarchists writhe in panic as their comfortable dream is disturbed and they wittingly or unwittingly reinforce the stranglehold of the State by condemning their unruly sisters and brothers who appear to threaten the pursuit of what one comrade has aptly described as ‘civil anarchism’.
It is a horrible creature, this civil anarchism. A slathering, craven and despotic monster with eyes in the back of its head which tries to be what anarchism will probably never be – palatable to the modern consumer masses.
One of the major qualities that those engaged in making attacks seek is to recover knowledge of themselves and each other, to recover personal power, to enact a radical and dramatic break from Society, with its intolerable cage of the social norm and the consequent deadening of individual sensibility. Some communiqués from this tendency are flowery and poetic in the extreme, and are not to everyone’s taste, but reading an Anarchist Federation statement is deadening. It is the materialist death-march of politics against life, the patriarchal voice of ‘political reason’ against the wild rebel spirit, of the political against me.
The combatants seek to recover volition and dispel the inauthentic. This can only start from your experience, not from the experience or dogmas of others, although it involves your relationship with a few comrades within “the mass” or the “working classes”. Until it is active, on the street, there is little genuine struggle to be found in some abstract crowd of people you have no relationship with. It seems incredible to read the thoughts of those that identify as (Formal) Federation anarchists and even more pointless to have to critique it. It is a bit like critiquing the performance of a clown by the standards applied to a serious drama. The issue for me here is the same denial of individuality that the State imposes – some herding of unique human beings into some utilitarian category by pedagogues and masters who find the individual unwieldy and dangerous, but find an abstract ideological cage immensely comfortable.
Continue reading en it – Scandalous thoughts – a few notes on civil anarchism
pdf: bologna – ccf
trad. dall’originale in inglese: ParoleArmate
Salve compagni, caldi saluti da tutti noi in grecia. Vi mandiamo un file in pdf contenente alcuni documenti legali che abbiamo recentemente ricevuto dalle autorità italiane. Questi atti che vorrebbero spaventarci non fanno altro che renderci più forti e più certi che mai che siamo pericolosi per il Potere, lo Stato e la loro società.
Continue reading (it/en) I membri della CCF sul processo in Italia – pdf
I pubblici ministeri Enrico Cieri e Manuela Cavallo della procura di Bologna hanno concluso le indagini preliminari contro 5 compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco ed altri due compagni Il capo d’accusa è il 280, comma 3 del c.p.: “attentato con finalità terroristiche o di eversione”. Nello specifico sono accusati di “aver disposto la spedizione dalla Grecia di un plico incendiario, contenente un ordigno di fattura artigianale, con sistema di attivazione a trappola e carica costituita da materiale esplodente riconducibile a polvere pirica, indirizzato a Silvio Berlusconi”. Reato accertato nell’aeroporto di Bologna, in data 02.11.2010.
Continue reading (it-en-es) CCF – Chiusura delle indagini preliminari dalla procura di Bologna
tratto da anarchaos.org
Apprendiamo dal noto cantastorie della corte di Procura e ROS perugini, Italo Carmignani, sull’edizione umbra del MessageROS, giornalaccio portavoce da sempre delle tesi della Procura contro gli anarchici, che le indagini sul caso Adinolfi punterebbero sull’Umbria.
Continue reading Lo scoop del MessageROS: la pista umbra dell’agguato ad Adinolfi
-el lugar donde estaba el cajero-
por Célula Anárquica Por la Solidaridad Revolucionaria. FAI/FRI- Bolivia
A tres años de la muerte en combate del punky Mauri…
“La memoria viviente no nació para servir como tinta. Tiene más vocación de catapulta. No quiere ser un lugar de llegada sino que un puerto de salida. No niega la nostalgia pero prefiere la esperanza, sus peligros, sus intemperies.” Jean-Marc Rouillan.
Continue reading (es-it) La Paz, Bolivia: Ataque explosivo en el cajero del “Gran Cuartel Militar de Miraflores” / video
–estratto dalla Stampa
Gli 007: la situazione sociale ed economica può creare conflitti
GUIDO RUOTOLO
roma
Uno scenario allarmante, quello tratteggiato alla Camera dal direttore dell’Aisi, l’intelligence interna, Giorgio Piccirillo.
Gli anarchici della Fai, quelli dell’agguato genovese all’ingegnere Roberto Adinolfi, ad di «Ansaldo Nucleare», sono pronti a colpire di nuovo, le Br potrebbero tornare a reclutare, la «piazza» potrebbe dar vita a forme di ribellismo violento. E tutto questo lo dice nel giorno in cui da Palermo il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, non esclude un ritorno allo stragismo mentre ricorda Falcone e piange la morte della giovane Melissa, vittima dell’esplosione della bomba davanti la scuola di Brindisi. E sempre mentre il procuratore distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, non esclude neppure la matrice mafiosa dietro la strage terroristica di sabato scorso.
Continue reading I nuovi ribelli di piazza che spaventano l’intelligence