1. Che cosa vogliamo
Noi crediamo che la più gran parte dei mali che affliggono gli uomini dipende dalla cattiva organizzazione sociale, e che gli uomini volendo e sapendo, possono distruggerli.
La società attuale è il risultato delle lotte secolari che gli uomini han combattuto tra di loro. Non comprendendo i vantaggi che potevano venire a tutti dalla cooperazione e dalla solidarietà, vedendo in ogni altro uomo (salvo al massimo i più vicini per vincoli di sangue) un concorrente ed un nemico, han cercato di accaparrare, ciascun per sé, la più grande quantità di godimenti possibili, senza curarsi degli interessi degli altri. Data la lotta, naturalmente i più forti, o i più fortunati, dovevano vincere ed in vario modo sottoporre ed opprimere i vinti.
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it/fr – Il buco della serratura
Quanto è miserabile una vita trascorsa davanti al buco della serratura? Una vita a sbirciare quel che fanno altri, ad origliare quel che dicono altri.
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For a Revolt That Will Not Recuperate, For a Revolt That Will Not Defer
This is a response to Insurrectionary Anarchy and Revolutionary Organization. In this document, it appears there is an attempt to define the closeness insurrectionary anarchy has to the platform. Continue reading For a Revolt That Will Not Recuperate, For a Revolt That Will Not Defer |
La Abolición del Trabajo
Nadie debería trabajar.
El trabajo es la fuente de casi toda la miseria en el mundo. Casi todos los males que puedas mencionar provienen del trabajo, o de vivir en un mundo diseñado para el trabajo. Para dejar de sufrir, tenemos que dejar de trabajar.
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Insurreccionalismo e Individualismo. No creemos confusiones.
I.
Últimamente se está generando una gran confusión entre individualismo e insurreccionalismo, como si fuesen la misma cosa. Pero como yo lo veo el insurreccionalismo es más una hipótesis estratégica que una metafísica política. Por ejemplo el partido de los años 70 “Potere Operaio” (Poder Obrero) en su himno cantaba “Estado y patrones atención, nace el partido de la insurrección”. Al fin y al cabo eran “comunistas insurreccionalistas” y por añadidura reivindicaban ser el “partido de la insurrección”.
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La Val Susa è dappertutto!
Questo è lo slogan che si è sentito echeggiare nei giorni scorsi per le vie di alcune città, e non abbiamo potuto che condividerlo. Crediamo che una simile affermazione non sia solo uno slogan retorico, ma una verità lapalissiana.
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Dalla Politica alla Vita – Wolfi Landstreicher
Fin dai tempi in cui per la prima volta si è definito movimento radicale autonomo, l’anarchismo è stato associato alla sinistra. Un’associazione il più delle volte problematica. I militanti di sinistra con un incarico di potere (compresi quelli anarchici, come i capi della C.N.T. e della F.A.I. nella Spagna del 1936-37) hanno sempre considerato d’ostacolo ai propri programmi politici il fine anarchico della trasformazione totale della vita — e il conseguente principio secondo cui i fini dovrebbero essere già insiti nei mezzi di lotta impiegati. L’insorgenza reale è sempre scoppiata altrove rispetto a qualsivoglia programma politico e gli anarchici più coerenti hanno intravisto la possibilità di realizzare i loro sogni proprio in un luogo sconosciuto ed altro. Tuttavia, a più riprese, quando i fuochi dell’insurrezione si raffreddavano (e talvolta perfino mentre bruciavano ancora ardentemente, come nel 1936-37), i leader anarchici hanno finito coll’assumere il ruolo di «coscienza della sinistra».
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(it/en/fr/de/es) – Lettera alla galassia anarchica
Ted Kaczynski Letter to a Turkish anarchist (2003)
La virtù del supplizio Aldo Perego
L’estensione dei diritti sanciti dalla moderna democrazia equivale ad una criminalizzazione generalizzata.
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