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Cyprus: International networking & solidarity call to anarchist/anti-authoritarian student collectives

For those who do not know us, we are the anti-authoritarian student group Skapoulafrom Cyprus, based in Nicosia. Our call is mainly addressed to similar student groups and undertakings in Greece, while we already made some contacts with school students from Turkey.
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Berlín: Acción directa contra Commerzbank

Anoche atacamos una sucursal de Commerzbank en plaza Bayrischen con piedras y pintura. Berlín está lleno de maderos patrullando ahora mismo, que declaran una vez más la ciudad como su patio de juego. No aceptamos que las casas estén siendo desalojadas y la gente golpeada. No pararemos de luchar contra las condiciones del presente.

¡Por la insurrección!.
¡Solidaridad con lxs okupas de Weisestrasse 47!
¡Cerdxs, cerrad la puta boca!

publicado el 30 de abril en la pagina directactionde
traducido por vozcomoarma

 

Jean-Marc Rouillan granted conditional release

From Tokata (May 21, 2012):

After rejecting an appeal by the prosecutor earlier in the week, a Paris sentencing court has granted Jean-Marc Rouillan a conditional release, which began on the morning of Friday, May 18. Rouillan had spent the past year under a partial release regimen, out of prison but unable to leave Marseille, where he has been working for the Agone publishing house. His freedom of movement was limited by an electronic bracelet. Now, after spending over 24 years in prison, he will still have to submit to numerous methods of control during the next six years. For example, he will not be able to leave the Bouches-du-Rhône area and will have to surrender a portion of his monthly salary to the families of Georges Besse and René Audran, whose deaths he was sentenced for.

http://thisisourjob.noblogs.org/post/2012/05/22/jean-marc-rouillan-granted-conditional-release/

 

Amministrare la paura

–riceviamo e inoltriamo

Tra il detto e il non detto, per l’atto di terrorismo commesso a Brindisi si è voluta insinuare l’ipotesi, tra le altre, di una pista anarchica. Non essendo noi sbirri e inquirenti, non siamo qui a cercare i responsabili, ma ci teniamo fermamente ad affermare che un gesto così eticamente disprezzabile ha senz’altro qualche altra paternità. Se per gli anarchici il ricorso alla violenza può essere necessario, esso deve tenere sempre ben presente la continuità che esiste tra mezzi e fini. Abbattere un simbolo del potere è ben diverso dal compiere strage di studenti inermi.
Oltre a ciò, una considerazione va fatta sull’utilizzo strumentale che farà lo Stato da un simile accadimento. Una vera manna dal cielo per uno Stato ormai in crisi, con la credibilità ai minimi termini e disprezzato dalla gran maggioranza dei suoi sudditi, che sempre più lo identifica per ciò che realmente è: un manipolo di burocrati servi del Capitale mondiale, arroccati nel fortino e circondati da privilegi immensi, frutto delle vessazioni di tutto il resto della popolazione. Dopo l’atto terroristico, è partita la propaganda terroristica statale che mira a infondere paura nei propri cittadini, con l’unico fine di spingerli a chiedere protezione proprio allo Stato che ormai disprezzano, considerato il male minore in periodo emergenziale. Dopo averci terrorizzati con lo “spread”, col “default”, con la crisi, con lo spauracchio di finire come la Grecia, con l’aumento della disoccupazione, ora vogliono farci stringere attorno al nostro aguzzino per chiedere protezione contro le bombe vicino alle scuole. Col pretesto di questa indotta richiesta di protezione potranno varare le ennesime leggi emergenziali, aumentare controllo e repressione, schierare l’esercito per strada, ecc., e pazienza se dovremo rinunciare a qualcun’altra delle già risicatissime libertà vigilate che ci concedono.
Viviamo un periodo di forti tensioni sociali, in cui una scintilla qualunque potrebbe scardinare il mortifero ordine sociale che ci impongono. Non sono solo gli anarchici e i sovversivi a non poterne più, ma uno strato sociale sempre più ampio, basti pensare a l’odio diffuso nei confronti di una istituzione quale Equitalia. Cavalcare l’emergenza per aumentare la repressione è proprio il gioco che lo Stato intende fare.

La ministra dell’Interno, Cancellieri, ha affermato che la mafia non uccide in quel modo, e lei dovrebbe saperlo, tenuto conto della contiguità che esiste tra Stato e mafia. Probabilmente è vero, ma in tal caso, senza voler fare dietrologia, la Storia insegna che, da piazza Fontana a piazza della Loggia, dalla stazione di Bologna alle “missioni umanitarie” a suon di bombe, solo un altro organo ammazza in maniera indiscriminata. Lo Stato.

Amministrare.pdf
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Volantino firmato e diffuso da Anarchici a Lecce il 20 maggio, sull’attentato di Brindisi