Il y a des écrits, parfois, rarement même, qui réussissent à parler à toutes les parties de votre cerveau en même temps. Au centre du volcan, qui apparait ici pour la première fois en français est de ceux-là.
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Tag Archives: diavolo in corpo
A War Nearby by Lope Vargas (Diavolo In Corpo)
In the years that followed the decomposition of the bureaucratic regimes of eastern Europe, several “eulogizers” of our civilization coined the description of the latest collective illusion to mark Western life. That description—and who remembers anything else?—was the end of History. Not just the victory of liberal capitalism over state capitalism, wrongly called communism, but the idea that a world definitively pacified, a world forgetful of past horrors, wars and massacres, would be born from this victory. A happy world, perhaps just a bit boring, the planetary advent of civilization after centuries of blood. This idea has experienced alternating destinies for some time, to the detriment of those few who still see the horror precisely in this civilization and those many who have seen the daily horror of civilization tattoo itself forever on their skin. While the more ingenuous among the parties interested in the maintenance of the world order slept tranquilly on the end of History,a not very small part of those who wanted to put history back in motion slept just as placidly.
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A distanza – “Killing King Abacus”
Ma da ogni altro punto di vista che non sia quello del facilitare il controllo poliziesco, la Parigi di Haussmann è una città costruita da un idiota, piena di rumore e violenza, che non significa nulla.
G. Debord
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it en fr de – Che cos’è il terrorismo ?
Nel maggio del 1898 re Umberto I, preoccupato per le notizie che giungevano da Milano, dove era appena scoppiato uno sciopero generale, affidò al generale Bava Beccaris il compito di reprimere la sommossa. Ai soldati venne dato ordine di sparare a vista, e Bava Beccaris fece aprire il fuoco sulla città con i mortai. Il bilancio fu di 80 morti e 450 feriti. Fiero dell’impresa compiuta, il generale telegrafò al re che Milano era ormai “pacificata”. Il capo del governo, il marchese Di Rudini, fece sopprimere oltre cento giornali di opposizione, le Camere del Lavoro, i circoli socialisti, le Società di Mutuo Soccorso, nonché 70 comitati diocesiani e 2500 comitati parrocchiali. Furono inoltre chiuse le Università di Roma, Napoli, Padova e Bologna e vennero eseguiti migliaia di arresti. Più tardi, i tribunali distribuiranno 1400 anni di carcere. A Bava Beccaris, Umberto I inviò subito un telegramma di felicitazioni e la croce dell’Ordine Militare di Savoia «per i preziosi servigi resi alle istituzioni e alla civiltà». Due anni dopo, il 29 luglio 1900, l’anarchico pratese Gaetano Bresci sollevava re Umberto I dal peso delle proprie responsabilità, uccidendolo a Monza.
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Ma che storia è questa? – Adreba Solneman
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