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Sin Banderas Ni Fronteras – El poder festeja, nosotrxs no callamos

Reflexiones y autocríticas apoyando a Carla e Iván.

Como ya es sabido, el día 16 de Abril fueron detenidxs lxs compañerxs Carla Verdugo e Iván Silva portando un artefacto explosivo, según la policía. La prensa del poder comunicó que ambos fueron interceptados por una patrulla policial que los identificó como sujetos sospechosos y los detuvo al revisar sus mochilas.

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(es-it) Palabras de los compañerxs de la CCF/FAI/FRI en recuerdo del compa Mauri

por Célula de miembros encarceladxs de la CCF/FAI/FRI

Es difícil escribir sobre un compañero que nunca has conocido. Hasta hoy en día tenemos en la boca un sabor amargo de esta maldita noticia que venía de lejano Chile. Un compañero perdió su vida en la explosión de una bomba que él mismo llevaba para colocarla en la escuela de gendarmeria.
Su nombre era Mauricio Morales.

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Cuando los animales deciden rugir juntos. En memoria del Punki Mauri

“Que diría el Punki ahora, de tanta gente que simplemente siguió con su vidita o levantó discursos que en nada dañan al poder, pues casi cuentan con su venia, que diría ahora de tanto puto caído y boca cerrada.

Me lo imagino escupiendo sobre quienes dejan en soledad a lxs procesadxs y sus precesos, a lxs enjuiciadxs y su juicios, a lxs que huyen y sus huidas, a lxs que se enfrentan y los golpes que reciben, me lo imagino insultar a quienes se acomodan a “los nuevos tiempos”, no tan nuevos, de mediocridad y amnesia. Me imagino sus palabras de desprecio y eso disipa un poco la soledad de los gestos.”

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[1977] Abundancia y escasez en las sociedades primitivas

La Guerre Sociale

 

La Guerre Sociale (1977)

La historia de la humanidad ha sido concebida tradicionalmente como el progreso más o menos continuo en el camino del bienestar y la productividad del trabajo. Bienestar y productividad están ligados porque es del rendimiento del trabajo del que se derivan la cantidad de bienes producidos y también el tiempo libre que nos queda y podemos consagrar a las actividades de ocio y cultura. A medida que aparecen —gracias a los descubrimientos— técnicas, útiles, máquinas más eficaces, mejora la suerte de los hombres.

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Amministrare la paura

–riceviamo e inoltriamo

Tra il detto e il non detto, per l’atto di terrorismo commesso a Brindisi si è voluta insinuare l’ipotesi, tra le altre, di una pista anarchica. Non essendo noi sbirri e inquirenti, non siamo qui a cercare i responsabili, ma ci teniamo fermamente ad affermare che un gesto così eticamente disprezzabile ha senz’altro qualche altra paternità. Se per gli anarchici il ricorso alla violenza può essere necessario, esso deve tenere sempre ben presente la continuità che esiste tra mezzi e fini. Abbattere un simbolo del potere è ben diverso dal compiere strage di studenti inermi.
Oltre a ciò, una considerazione va fatta sull’utilizzo strumentale che farà lo Stato da un simile accadimento. Una vera manna dal cielo per uno Stato ormai in crisi, con la credibilità ai minimi termini e disprezzato dalla gran maggioranza dei suoi sudditi, che sempre più lo identifica per ciò che realmente è: un manipolo di burocrati servi del Capitale mondiale, arroccati nel fortino e circondati da privilegi immensi, frutto delle vessazioni di tutto il resto della popolazione. Dopo l’atto terroristico, è partita la propaganda terroristica statale che mira a infondere paura nei propri cittadini, con l’unico fine di spingerli a chiedere protezione proprio allo Stato che ormai disprezzano, considerato il male minore in periodo emergenziale. Dopo averci terrorizzati con lo “spread”, col “default”, con la crisi, con lo spauracchio di finire come la Grecia, con l’aumento della disoccupazione, ora vogliono farci stringere attorno al nostro aguzzino per chiedere protezione contro le bombe vicino alle scuole. Col pretesto di questa indotta richiesta di protezione potranno varare le ennesime leggi emergenziali, aumentare controllo e repressione, schierare l’esercito per strada, ecc., e pazienza se dovremo rinunciare a qualcun’altra delle già risicatissime libertà vigilate che ci concedono.
Viviamo un periodo di forti tensioni sociali, in cui una scintilla qualunque potrebbe scardinare il mortifero ordine sociale che ci impongono. Non sono solo gli anarchici e i sovversivi a non poterne più, ma uno strato sociale sempre più ampio, basti pensare a l’odio diffuso nei confronti di una istituzione quale Equitalia. Cavalcare l’emergenza per aumentare la repressione è proprio il gioco che lo Stato intende fare.

La ministra dell’Interno, Cancellieri, ha affermato che la mafia non uccide in quel modo, e lei dovrebbe saperlo, tenuto conto della contiguità che esiste tra Stato e mafia. Probabilmente è vero, ma in tal caso, senza voler fare dietrologia, la Storia insegna che, da piazza Fontana a piazza della Loggia, dalla stazione di Bologna alle “missioni umanitarie” a suon di bombe, solo un altro organo ammazza in maniera indiscriminata. Lo Stato.

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Volantino firmato e diffuso da Anarchici a Lecce il 20 maggio, sull’attentato di Brindisi