In questi primi giorni fuori dalle mura di una casa divenuta carcere, camminando per le vie della mia piccola cittadina, molti mi fermano e si complimentano della mia determinazione, della Forza nell’aver portato avanti lo sciopero della fame per oltre 20 giorni. E della Libertà ritrovata.
Mi necessita rompere il silenzio che mi ero imposto dopo tanto parlare, per cercare di comprendere, e in questa mia ricerca coinvolgere coloro che mi hanno supportato, dove abbia attinto la Forza e la determinazione che mi ha permesso questa azione, oltretutto senza causare danni al mio corpo.
Il signor Caselli, può dire tutto ciò che vuole, ma quando si apre una indagine, considerato che sussiste la “presunzione d’innocenza” e considerato che “la giustizia è uguale per tutti” (almeno il Caselli ci dice), dovrebbe avere un atteggiamento un po’ meno repressivo e punitivo nei confronti di persone solo indagate.
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