Articolo scritto da Gaetano B., in merito all’articolo apparso su L’Inkiesta
Il giornalista Cannetta fuma poco e male evidentemente.
All’inizio del suo articolo riporta la dichiarazione del capo della polizia di stato Manganelli:
“L’anarco-insurrezionalismo è l’unico terrorismo che può offendere questo Paese. Non è più il fenomeno brigatista o il terrorismo internazionale”
Poi Cannetta scrive: “ Sul banco degli imputati in particolare c’è la Federazione Anarchica Informale”. Il banco degli imputati.
Era necessario che la Federazione Anarchica Italiana lasciasse pubblicare dichiarazioni dopo questo incipit?
Ritenendo legittimo dissociarsi, ripudiare l’attentato di Genova e rispondere agli attacchi verbali degli autori, perchè farlo dopo dichiarazioni e affermazioni antitetiche agli ideali anarchici?
In questo modo si rischia di venire confusi o peggio rafforzare la voce dello stato e dei media di regime. Questo mentre ricominciano ad esplodere ordigni che falciano vite innocenti e puzzano di strategia della tensione. Quando il potere è debole si è sempre nutrito del sangue del popolo.
Usando la mafia i fascisti e magari perseguitando gli anarchici come capro espiatorio.
Davvero per la FAI italiana in questo scenario il pericolo viene dagli autori dell’attentato di Genova? ( ammesso che la rivendicazione informale sia vera )
Sul banco degli imputati son stati condannati dei leninisti accusati di sovversione:
nonostante tutti i distinguo ideali-politici-formali-umani fa piacere che stiano in gabbia?
A proposito del nucleare in Italia a parte gli hangar imbottiti di atomiche USA ci sono diversi siti di stoccaggio di scorie radioattive che versano in condizioni di grave precarietà manutentiva e che sono potenzialmente una minaccia micidiale.
La popolazione purtroppo blocca poco e subisce tanto.
Riguardo la dichiarazione che taccia di avanguardismo leninista gli autori dell’attentato nella loro rivendicazione si legge chiaro che non si pongono l’obiettivo della rivoluzione di massa o di portare il popolo a sollevarsi per mezzo della propaganda come da programma anarchico di Malatesta.
Al contrario rivendicano il loro gesto come individuale.
Non cercano approvazione popolare.
Non aspirano ad essere avanguardia di nessuna classe di sudditi consumatori.
Maria Matteo chiude affermando: “Hanno compiuto un’azione deprecabile, una violenza non giustificata e di tipo avanguardista”
Chi può giustificare o meno un atto violento?
Ogni uno può respingerlo, approvarlo, giudicarlo, pensarci su, scriverne..
Per quel che conta, il reale resta comunque imposto.
Perchè arrogarsi il diritto di giustificare o meno un atto violento?
Ciò sottende forse ad una facoltà etico-morale assoluta?
Anche qui non si rischia forse di essere confusi con chi sta dall’altra parte del banco degli imputati?
http://ienaridensnexus.blogspot.com/2012/06/sono-leninisti-arrestateli.html