INDONESIA, KULON PROGO: il Governo ci costringe a continuare a combattere.

Il piano di estrarre le sabbie ferrose lungo la costa sud del Kulon Progo (Java) continua ad essere dalla PPLP, associazione degli agricoltori costieri. Le manifestazioni continuano come pure gli sforzi del governo e degli investitori per assicurarsi che il progetto della miniera di sabbie ferrose porti loro profitti. Perche’ il PPLP continua a battersi senza cercare spazio per un negoziato? Quell ache segue e’ l’intervista che il giornale locale ha fatto con Widodo, membro della PPLP.

C’e’ una qualsiasi possibilita’ di intavolare un negoziato?

Quaqle negoziato? La nostra richiesta minima e’ che si ritirino. Se il governo continua a insistere, che esso sia quello nazionale o provincial, noi continueremo a combattere.

Quale e’ il rischio maggiore?

Caos! Battaglie! Abbiamo gia’ pensato quail metodi sono necessary per affrontare gli investitori e il governo. E questo significa una battaglia tra il popolo e il governo che combatteremo per il bene e la sicurezza del popolo.

Chi e’ l’esercito? Chi e’ la polizia? Noi, gli abitanti della zona costiera, sappaimo bene chi sono e quale e’ il loro ruolo. E noi sappiamo anche quello che saranno chiamati a fare. E quindi se uno di questi giorni andremo a scontrarci con loro, sappiamo bene perche’ attacchiamo e quale rischio corriamo. E anche il rischio che correranno loro.

Piu’ concretamente, come vi immaginate che andra’?

E’ semplice! A un certo punto gli investitori entreranno nelle zone di escavazione con macchinari pesanti scortati dalla polizia antisommossa e dall’esercito. A quell punto, noi, il popolo della costa, conosciuto un tempo come “Orang Cubung” (nel senso di gente sporca arretrata e infetta) combatteremo contro i fucili, i manganelli e i blindati.

Contiamo sulla strategia del popolo per attaccare. Forse utilizzeremo archi e frecce o forse molotovs, per lo scontro ravvicinato abbiamo machetes, spade e lance di bamboo; inoltre pensiamo che la gente non dovrebbe essere attaccata dalla polizia e dall’esercito nella propria abitazione. Se questo accadesse, il mondo vedrebbe e il governo locale sarebbe sdcreditato ai suoi occhi.

Perche’ e’ necessario combattere?

Perche’ sappiamo e sappiamo bene cio’ per cui lottiamo.

Lottiamo per 1500 ettari di terra costiera, la terra che dio la dato all’umanita’ e se il governo se l’e’ scordato glielo ricoderemo con le nostre lotte. Lottiamo per difendere la nostra vita. La terra e’ come il nostro sangue una terrainizialmente sterileche abbiamo reso sempre piu’ verde nel corso dei decennia, che abbiamo accuditodi generazione in generazione, che e’ la principale fonte di sussistenza per migliai di persone. Ma se continuano a insisterecostringendoci a rinuciare alla nostra terra in favour degli investitori vorra’ dire che il governocista espellendo comecittadini. Se un funzionario e’ espulso dal suo lavoro, conserva il suo ruolo di cittaino. Ma se il cittadino e’ espulso alora che cosa divnta? Tanto vale che ci uccidano. E’ l’unico modo per opporsi a una minaccia di morte e’ combattere.

Ma questa terra non appartiene a Puro Paku Alaman (principato feudale legato al sultanato di Yogyakarta)?

E chi lo dice! Da quando! Da quando questa terra e’ tornata in possesso di Puro Pakualaman? Chi e’ questo Puro, questo palazzo del sultano o questo governo locale! Dal nostro punto di vista, di orang cubung, chiediamo; chi e’ venuto prima? La gente o il governo? Ma a parte questo noi siamo in grado di parlare il linguaggio dello stato. Second oil linguaggio dello stato, come le leggi agrarie spiegano bene, dopo venti anni di coltivazioni le terre arabili sono un diritto del popolo. Se Puro vuole prenderne il controllo agendo come un latifondista, cha valore ha tutto cio’? Forse il governo, Puro e il palazzo del Sultano cercano di violare la legge della terra e la legge agrarian? (ricordiamo che Yogyakarta e’ sempre parte dell’Indonesia e deve seguire le leggi indonesiane)

Che cosa ne pensate del piano di utilizzo della terra che il governo locale sta elaborando?

Il governo locale deve sapere queste cose e agire saggiamente: quando pianifica l’uso della terra non dia per scontato che questa e’ uno spazio vuoto, senza abitanti, senza alcun collegamento con la gente. Per decennia e’ stata fonte di vita, e coloro che ne pianificano l’utilizzo non dovrebbero forzarla a diventare una miniera per gli interessi degli investitori. Questa sarebbe una buona idea! Coinvolgere il popolo nella pianificazione, dell’uso della terra! Il governo dovrebbe davvero capirlo, non e’ ovvio? Co sono dei rappresentati del popolo la fuori che capiscono noi? Forse no. Quindi a partire da oggi migliaia di persone lungo la costa sanno che i programme politici sono merda. Se non ci credete vedrete presto cosa succedera’.

Non pensate di fare degli accordi politici con i candidate per le elezioni del 2011?

Non ci pensiamo neanche, non c’e’ nessuna idea di fare una cosa del genere. Vogliamo solo piantare chilli, vegetali, i nostril semi e guadagnare abbastanza per vivere second i nostril standard. Anche se gli investitori ci offrono 100 milioni a ettaro, noi sceglieremo sempre di piantare e coltivare e questo fino a che viviamo.

Attualmente quale e’ il ricavato dl piantare chilli?

Ringraziando il cielo, con ogni ciclo di raccolto (7 mesi) siamo in grado di comprare due motociclette, costruire una casetta, addirittura qualcuno puo’ comprare una macchina, ma noi siamo ancora contadini, non cerchiamo il lusso e non sapremmo che farcene. C’e’ volute parecchio tempo prima che potessimo godere della vita che abbiamo. Prima eravamo conosciuti come Cubung, poveri e scabbiosi, ma i nostril antenati hanno lavorato la sabbia, e l’hanno fatta diventare il Tesoro che e’ ora. Potremmo costruirci una vita con i programme del governo? No!

Perche’ c’e’ sempre cosi’ tanta energia per mandare Avanti la lotta?

Perche’ questa e’ la lotta di tutta la gente, non del PPLP o di qualcun altro in particolare. Sappiamo che saremo morti se non vinciamo, e quindi continuiamo a combattere. La gente ha paura di perderer la propria fonte di vita, quindi combattera’ fino alla fine. Forse lo sapete di gia’, forse no, ma ovunque sulla costa la popolazione e’ cosciente e ognuno conosce il suo ruolo e il suo compito in questa lotta senza che ci sia bisogno di una struttura di commando. Dove staranno i vecchi, cosa faranno i giovani, cosa urleranno le donne, tutto con spirit e determinazione. Questa e’ l’anima della nostra lotta, cosi’ se gli investitori, il governo o chiunque altro sara’ abbastanza stupid da venire ad armeggiare sulla nostra costa saranno sconfitti senza riguardi perche’ questa costa e’ la nostra carne e il nostro sangue.

(questa intervista – presa da Terra Selvaggia n. 24 – marzo 2011)

 

 

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