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Il ministro elimina ogni dubbio:
da Francia nessun passo indietro
Il progetto della Torino-Lione è «totalmente confermato da parte nostra e in maniera piena da parte del governo francese». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, aggiungendo di aver parlato con il ministro francese dei trasporti e che al momento «non c’è in nessuna delle loro ipotesi una modifica a piani approvati».
Dopo che Le Figaro aveva anticipato l’intenzione di Parigi di riesaminare ed eventualmente rinunciare a diversi progetti di Tgv (Tav), tra cui la tratta in Val Di Susa, da tempo oggetto di scontri anche accesi fra le diverse fazioni, in serata il governo francese ha spiegato che la Torino-Lione ha «un’importanza maggiore», «diversa dagli altri», ma per poter passare alla sua concreta realizzazione servono «nuovi finanziamenti» da parte della Ue. Data la crisi economica, quindi, serve un «nuovo accordo» con l’Italia e con Bruxelles su questa vicenda. Dichiarazioni che danno la stura alla reazione dei No Tav, che tornano a ribadire l’inutilità dell’opera, mentre l’Osservatorio tecnico italiano minimizza: «Una tempesta in un bicchier d’acqua», la definisce il commissario straordinario per la Tav, Mario Virano. «L’ambasciatore francese a Roma Alain Le Roy mi ha detto che gli impegni presi sono fuori discussione», afferma.
Mercoledì, il ministro francese del Bilancio, Jerome Cahuzac, ha detto che «lo Stato ha previsto una serie di progetti senza averne fissato i finanziamenti. Il governo non avrà altra scelta che rinunciare ad alcune opzioni». «Ridaremo un senso alle politica dei trasporti, un senso che è mancato al Paese», gli ha fatto eco ieri il ministro dei Trasporti, Frederic Guivillier, bollando i progetti ferroviari annunciati dal precedente governo come una «promessa elettorale». Guivillier ha anche insistito sull’opportunità di migliorare le linee esistenti piuttosto che crearne di nuove.
Da parte sua, dall’Italia, Virano ha spiegato che Parigi sta semplicemente studiando il “fasaggio” degli interventi sulla propria tratta nazionale della Torino-Lione per selezionare gli interventi indispensabili da quelli differibili nel tempo, come ha già fatto l’Italia. E il tunnel della tratta transnazionale sancito da un trattato Italia-Francia firmato lo scorso 30 gennaio non è in discussione. Mentre il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, dice che «se verrà posto un problema di questo tipo ne parleremo. Ma non mi risulta».
Intanto, il popolo dei No-Tav esulta. «In Francia oggi si accorgono che la Torino-Lione è inutile. Lo diciamo da anni. E i manifestanti No Tav sono ancora in carcere senza processo», sottolinea Beppe Grillo, mentre i verdi parlano di sacrifici «immorali» dell’Italia in caso di un no della Francia e il presidente di Sel, Nichi Vendola, si chiede come reagirebbe il lato Italiano «se la Francia mollasse».