11 LUGLIO DALLE H.9 DAVANTI AL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI TORINO
Quasi due settimane di carcere dopo l’arresto avvenuto il 9 settembre 2011, durante una delle tante passeggiate intorno alle reti del cantiere a Chiomonte, e oltre un mese e mezzo ai domiciliari, per poi vedere svanire, udienza dopo udienza, le accuse che la Procura di Torino aveva ritenuto così gravi da giustificare queste misure cautelari. Testimonianze confuse e piene di contraddizioni quelle che si sono alternate nell’aula del Tribunale di Torino durante le quattro udienze del processo a Elena Garberi e Marianna Valenti, che provano come le due donne siano colpevoli solo di essersi trovate nel luogo e nel momento sbagliato, dal punto di vista del PM, ma ancora una volta nel posto giusto, per un movimento che NON SI ARRESTA!
Un agente inciampa su una pietra, ed è sicuro che quella pietra non fosse li’ prima che i manifestanti iniziassero il lancio. Un altro agente ammette candidamente che l’uscita non era per una semplice carica di alleggerimento ma per “prenderne qualcuno”, cosa dimostrata anche dall’audio di uno dei video forniti dalla stessa Procura. Poi quello zaino carico di pietre, troppo pesante anche per un superdotato, addebitato a Marianna, senza nulla che possa provarne il collegamento. Poi la questione del “concorso morale”, che renderebbe tutti i partecipanti a manifestazioni nelle quali si verificano “scontri”, complici per il solo fatto di essere presenti. Ma, una dopo l’altra le tesi della Procura di Torino perdono forma e sostanza, rendendo inconsistente l’insieme degli elementi accusatori e sempre più evidente la straordinaria determinazione di Nina (Elena) e Marianna nel difendere il loro diritto a manifestare la contrarietà a quest’opera devastante, inutile e costosa. In mancanza di elementi che dimostrino che le due donne hanno lanciato oggetti verso le fdo o che sono direttamente responsabili delle “cadute” degli agenti refertati, l’accusa ha chiesto, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e per il “concorso morale”, 13 mesi per Marianna, 12 per Nina.
L’11 Luglio al Tribunale di Torino dalle ore 9:00 si svolgerà l’udienza finale, con la lettura della sentenza. La difesa chiede la piena assoluzione, per la non sussistenza del reato.
Noi ci saremo, perché siamo tutt* NINA E MARIANNA e perché CHI LOTTA PER UN MONDO MIGLIORE NON SI ARRESTA!
Udienza NINA e MARIANNA – 11 Luglio ore 9, Aula 47 ingresso 18
11 LUGLIO: PRESIDIO PER L’UDIENZA FINALE PROCESSO A NINA E MARIANNA