La politica è l’arte del ricupero. Il modo più efficace per scoraggiare ogni ribellione, ogni desiderio di cambiamento reale, è presentare un uomo di Stato come sovversivo, oppure — meglio ancora — trasformare un sovversivo in un uomo di Stato. Non tutti gli uomini di Stato sono pagati dal governo. Ci sono funzionari che non si trovano in parlamento e nemmeno nelle stanze adiacenti; anzi, frequentano i centri sociali e conoscono discretamente le principali tesi rivoluzionarie. Discettano sulle potenzialità liberatorie della tecnologia, teorizzano di sfere pubbliche non statali e di oltrepassamento del soggetto. La realtà — lo sanno bene — è sempre più complessa di qualsiasi azione. Così, se auspicano una teoria totale è solo per poterla, nella vita quotidiana, dimenticare totalmente. Il potere ha bisogno di loro perché — come loro stessi ci insegnano — quando nessuno lo critica il potere si critica da sé.