Dopo una ventina di giorni di sciopero della fame Antonio Ginetti detto “Baffone” si e’ conquistato la liberta’ di poter uscire , per lavorare e per coltivare l’orto e far delle girate! Nonostante ha l’obbligo di dimora nella provincia di Pistoia , Antonio e’ libero ancora di poter respirare e far delle belle camminate nei
boschi , di vociare per le strade della moribonda Pistoia!Per festeggiare la conquista del mitico Baffone ,questo venerdi’ notte abbiamo appeso uno striscione No tav , sulla torre difronte all’A11 tra Tristoia e la Valdinievole.!
Un saluto NO TAV TUTT*LIBER*
Foto scattata dall’autostrada A11
Finalmente stamattina buone notizie per Antonio, che rimane con l’obbligo di dimora : può finalmente uscire per lavorare e per esigenze personali, non uscendo dal suo paese ( oltre 4 mesi dopo essere stato arrestato ).
Non possiamo che chiederci da che parte va questa giustizia : perchè una persona, in un momento come questo, di piena crisi, è costretta ad assentarsi dal lavoro per quattro lunghi mesi, senza che sia stata nemmeno condannata in uno dei 3 gradi di giudizio previsti dalla legge italiana, così come abbiamo visto Luca perdere il lavoro, per ‘assenza’, impossibilitato dalla presenza in carcere. E’ “giusto” perdere il lavoro per essere semplicemente accusati di reati cosidetti minori ? Essere in balia di indagini, fermi e arresti che poi spesso si concludono con un nulla di fatto ? Perchè si è garantisti a senso unico, soprattutto politici e giornalisti (parte di quella casta tanto odiata in Italia negli ultimi tempi), e non si spendono 2 parole per i /le No Tav, se non per solidarizzare con Caselli, contestato per i suoi teoremi, portatore ‘sano’ di quell’Antimafia che ho tolto la Mafia (e le organizzazioni criminali) dalla strada, per portarle nei palazzi decisionali. Sono passati 20 anni dalla morte di Falcone e Borsellino, e possiamo dire che stanno vincendo loro, altre che come dice il presidente Napolitano la sconfiggeremo : è parte integrante di questo sistema, nei poteri giudiziari e nel potere armato che questo stato ha messo contro la Val di Susa per la TAV.
Per questo per noi varrà sempre NO TAV = NO MAFIA, e che il nostro modo di agire collettivo è l’unico che può tenere le organizzazioni criminali lontane dai patrimoni pubblici e impedendo il riciclaggio del loro denaro.
Adesso vogliamo liberi anche Maurizio, Marcelo, Juan e Alessio. NO TAV ! Liber* Tutt* !
(Tratto dal sito LA VALLE CHE RESISTE) http://www.lavallecheresiste.info/?p=4393