(it-es) Aggiornamenti sul processo contro la CCF e dichiarazione dei compagni imprigionati e di T. Mavropoulos

 

Continuazione del secondo giudizio del caso “Halandri”. Venerdì 22 giugno

I compagni Christos Tsakalos, Mihalis e Giorgos Nikolopoulos, in un gesto di solidarietà con Olga Ikonomidou che da 49 giorni si trovava rinchiusa in una cella d’isolamento della carcere di Diavata, hanno chiesto che venisse sospeso il giudizio. La stessa richiesta è stata presentata per iscritto (poiché non era lì di persona) anche dal compagno Damiano Bolano.

I giudici si sono messi in contatto col Ministero della Giustizia per vedere quale fosse la situazione di Olga e cos’è successo col suo trasferimento. Il Ministero ha dichiarato che in pochi giorni sarebbe finito l’isolamento di Olga ed avrebbe avuto luogo il suo trasferimento nella carcere femminile di Thiva.
Così i giudici hanno insistito per continuare il giudizio, ma i compagni della CCF nonostante tutto hanno negato la loro partecipazione ai procedimenti, dicendo che “il giudizio continuerà solo ed unicamente dopo che Olga sarà uscita dall’isolamento e trasferita e noi stessi avremo parlato con lei, perché il ministero continua a dire lo stesso ormai da un mese”. Dato il definitivo ed irrevocabile rifiuto dei compagni, il presidente del tribunale è stato obbligato a sospendere l’udienza.
Il giudizio continuerà venerdì 29 giugno.

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Il giudizio contro la CCF e Theofilos Mavropoulos per “istigazione a delinquere”

Per la prima volta in grecia le autorità giudiziarie hanno iniziato un processo per “istigazione a delinquere” basato su nient’altro che comunicati. Si tratta dei due testi scritti dalla CCF e Mavropoulos (qui: http://culmine.noblogs.org/2011/10/12/grecia-solidarieta-allo-squat-nadir-da-parte-dei-prigionieri-membri-della-ccf-e-da-t-mavropoulos/ e http://culmine.noblogs.org/2011/11/07/nuova-accusa-contro-i-membri-della-o-r-ccf-e-lanarchico-rivoluzionario-theofilos-mavropoulos/) ed inoltre un comunicato di un altro gruppo, Comportamenti Deviati per la Diffusione del Terrorismo Rivoluzionario, che semplicemente ha usato una frase della CCF. Più informazioni qui: http://es.contrainfo.espiv.net/2012/06/26/grecia-convocatoria-solidaria-con-la-r-o-ccf-y-el-anarquista-theofilos-mavropoulos/ [purtroppo, viste le ultime difficoltà, non c’è stato modo di tradurlo in italiano, ndt].
L’udienza è stata sospesa fino… il 2 dicembre 2013, tuttavia presentiamo il seguente comunicato che i/la compagni/a hanno pubblicato in vista del giudizio (in greco qui: https://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1409534)

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Comunicato rispetto al giudizio del 27 giugno

Il 27 giugno saremo processati (l’accusa è “istigazione a delinquere”) per tre testi che sono stati scritti nel momento in cui noi eravamo prigionieri nelle carceri dello Stato. Uno di questi testi è la rivendicazione dell’incendio del veicolo di uno studio televisivo, firmata dal gruppo “Comportamenti Deviati” del Fronte Rivoluzionario Internazionale (FRI)*, mentre gli altri due sono nostri comunicati sul raid poliziesco dell’ateneo anarchico “Nadir” e sulla seguente indagine, rispettivamente…
La controversa frase che ha infastidito la mafia giudiziaria è la seguente: “Non un millimetro indietro, 9mm nelle teste degli sbirri”.
Potremmo fare a meno di spendere una sola parola riguardo a questo caso. Le conseguenze legali di questa nuova persecuzione penale sono per noi come una goccia nell’oceano.
Sappiamo che ci aspettano, già preparate, condanne di decine di anni di carcere. Come potrebbero preoccuparci pochi mesi in più, per un’accusa di errori? Ma… un anarchico d’azione non può pensare col ragionamento legale di un avvocato.
Quest’accusa acquisisce un diverso valore politico. Come si è dimostrato, lo Stato, le autorità pubbliche ed i servizi polizieschi reiteratamente hano provato tutti i loro metodi nuovi e tattiche contro la CCF (accusa di “autore morale” attribuita a membri carcerati della Cospirazione; ampliamento della carcerazione preventiva per una nuova incarcerazione preventiva poche ore prima che il nostro compagno, che era ospedalizzato in quanto scioperatore della fame, raggiungesse i 18 mesi dentro**, cooperazione tra le autorità greche ed italiane rispetto alla possibilità della nostra estradizione; nuove persecuzioni penali per testi, ecc.)
Si è scritto da qualche parte che quanto più ti sta cacciando il tuo nemico, tanto più si fa evidente che sei riuscito a colpirlo fortemente.
Per noi le accuse che riempiono le migliaia di pagine dei vostri atti sono un titolo d’onore.
Tuttavia, vogliamo sottolineare che, essendo anarchici d’azione, tutto ciò che lasciamo senza risposta diventa eredità per il foturo ed al contrario, tutto quello che guadagnamo sta creando la nostra prospettiva.
Il fatto che i carcerieri durante due mesi e mezzo possano tenere i/le compagni/e incarcerati/e in isolamento, senza che si mettano in marcia i combattivi riflessi della solidarietà anarchica (apparte pochissime eccezioni) è indubbiamente una sconfitta.
Gli attacchi quotidiani dei prepotenti fascisti e la loro presenza per le strade, nelle piazze e nei quartieri, se non affrontano una corrispondente risposta da parte nostra con coltelli, tirapugni, fuochi ed esplosioni, costituiranno la ritirata del nemico interno.
Il cessare degli atti combattivi della nuova guerriglia urbana anarchica (eccezion fatta degli/delle anarchici/che d’azione e le cellule della FAI/FRI) di fronte alle condizioni di tensione della macchina sociale è evidentemente una vittoria della paura e della repressione.
Non vogliamo lasciare che la paura ed il disfattismo diventino la nostra ombra. Sotto pressione dei tempi, continuiamo senza pentirci, testardi e coerenti. Non abbasseremo l’intensità dei nostri discorsi né disarmeremo le nostre parole.
Il fatto che a causa dei nostri testi ci si accusa di “istigazione a delinquere” significa che le nostre parole possono ancora comunicare coi/colle dissidenti ed i/le negatori/negatrici della nostra epoca e diventare pratica. Siamo orgogliosi di ciò. Non ci sono mai piaciute le parole vuote. Allo stesso tempo non abbiamo mai creduto né ci siamo riconciliati con le libertà democratiche ed i diritti. Abbiamo sempre pensato che funzionino come una “vetrina” dello Stato poliziesco e della macchina sociale.
Con le accuse ai nostri testi svanisce ogni illusione che alcuni/e possono ancora avere sulla democrazia. Ora si toglie la cortina della “libertà di espressione” ed appare la censura giudiziaria. Ma va bene così… per questo non parleremo mai della “criminalizzazione delle parole e delle idee”.
Abbiamo sempre creduto che la teoria insurrezionale vada insieme alle pratiche anarchiche e viceversa.
Parola e fatto sono concetti inseparabili. Il lato positivo della nostra persecuzione penale è la polarizzazione. Ora che le illusioni sono sparite dal palcoscenico , ognuno e una si posiziona. Non ci sono innocenti.
Alla paura della repressione rispondiamo con la forza dell’attacco. L’ignoranza e l’indifferenza vengono abrogate ed parlano le decisioni.
Il dilemma è molto chiaro. Con la società dell’esistente o con i/le negatori/negatrici dei nostri tempi, cittadini/e rilassati/e od emozionati/e dissidenti, eterni/e indignati/e che protestano od anarchici/che d’azione, regola o eccezione, ora o mai.

NON UN MILLIMETRO INDIETRO
9mm NEI DIRIGENTI E NEI SERVI DELLA MACCHINA SOCIALE

P.S.: Nel giudizio nel quale ci si cita, dispreziamo le marionette giudiziarie e ci è indifferente la difesa dei nostri diritti. Inoltre, i diritti che ci “concede” la democrazia, già da molto tempo li abbiami gettati nel fuoco insieme alle nostre carte d’identità.
La nostra presenza lì e la nostra posizione costituiscono un insulto ed un’offesa contro gli/le inquisitori/inquisitrici delle leggi.
E’ una piccola parte della guerra anarchica che abbiamo dichiarato contro la società dello Stato.

I/la membri/a incarcerati/a della CCF della prima fase e l’anarchico d’azione Theofilos Mavropoulos

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Note di traduzione:

*L’attacco contro “Studio ATA” situato nella zona di Melisia (nord di Atene) è stato rivendicato dal Fronte Rivoluzionario Internazionale/Comportamenti Deviati per la Diffusione del Terrorismo Rivoluzionario.
Il comunicato è qui (greco): http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1352328

**Si tratta di Gerasimos Tsakalos, che al suo arresto l’1 novembre 2010 doveva uscire il 31 di maggio del 2012 (poiché secondo la legge greca il termine massimo di carcerazione preventiva non può superare i 18 mesi), ma dato il nuovo ordine di carcerazione, questa volta per “250 attacchi della CCF”, continua a rimanere dentro.

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Continuación del segundo juicio de “caso Halandri”. Viernes, 22 de junio.

Los compañeros Christos Tsakalos, Mihalis y Giorgos Nikolopoulos, en un gesto de solidaridad con Olga Ikonomidou que desde 49 días se encontraba encerrada en una celda de aislamiento de la cárcel de Diavata, demandaron que se suspenda el juicio. La misma demanda presentó por escrito (ya que no asistió en persona) también el compañero Damianos Bolano.

Lxs jueces se pusieron en contacto con el Ministerio de la Justicia para ver cuál es la situación de Olga y que pasa con su traslado. El Ministerio informó que dentro de unos pocos días terminará el aislamiento de Olga y se realizará su traslado a la cárcel de mujeres de Thiva.

De este modo lxs jueces insistieron en continuar el juicio, pero los compañeros de la CCF a pesar de todo se negaron a participar en los procedimientos, diciendo que “el juicio seguirá sólo e unicamente después de que Olga será sacada del aislamiento y trasladada y nosotros mismos hablaremos con ella, porque el ministerio sigue diciendo lo mismo desde hace un mes ya.” Dado el definitivo e irrevocable rechazo de los compañeros, el presidente del tribunal fue obligado a suspender la audiencia.

El juicio seguirá el viernes, 29 de junio.

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El juicio contra la CCF y Theofilos Mavropoulos por “incitación a actos delictivos”

Por la primera vez en Grecia las autoridades jurídicas pusieron en marcha un proceso por “incitación a actos delictivos” basado en nada más que comunicados. Se trata de los dos textos sacados por la CCF y Mavropoulos (aquí: http://liberaciontotal.lahaine.org/?p=3767

y http://liberaciontotal.lahaine.org/?p=3837) y además un comunicado de un otro grupo, Actitudes Desviadas por la Difusión del Terrorismo Revolucionario, que simplemente utilizó una frase de la CCF. Más información aquí: http://es.contrainfo.espiv.net/2012/06/26/grecia-convocatoria-solidaria-con-la-r-o-ccf-y-el-anarquista-theofilos-mavropoulos/

La audiencia fue suspendida hasta…2 diciembre de 2013, sin embargo presentamos el siguiente comunicado que lxs compañerxs publicaron a la vista de juicio (en griego aquí: https://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1409534):

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Comunicado respecto al juicio del 27 de junio

El 27 de junio vamos a ser procesadxs (acusación siendo “incitación a actos delictivos”) por tres textos que fueron sacados en el momento en que nosotrxs estuvimos prisionerxs en las cárceles del Estado. Uno de los textos es la reivindicación por el incendio del vehículo de un estudio televisivo, firmada por el grupo “Actitudes Desviadas” del Frente Revolucionario Internacional (FRI)*, mientras los otros dos son nuestros comunicados sobre el allanamiento policial del ateneo anarquista “Nadir” y sobre la siguiente investigación, respectivamente…

La controvertida frase que molestó a la mafia judicial es la siguiente: “ni un milímetro atrás, 9 mm en las cabezas de maderos”.

Podríamos dejar de gastar siquiera una palabra sobre este caso. Las consecuencias legales de esta nueva persecución penal son para nosotrxs como una gota en el océano.

Conozcamos que nos aguardan, preparadas ya, unas condenas de decenas de años de cárcel. ¿Cómo podrán preocuparnos unos pocos meses más, por una acusación de faltas? Pero…un anarquista de praxis no puede pensar con razonamiento legal de un abogado.

Este procesamiento adquiere un distinto valor político. Como se ha demostrado, el Estado, las autoridades fiscales y los servicios policiales reiteradamente probaron todos sus nuevos métodos y tácticas contra la CCF (acusación de “perpetrador ético” atribuida a miembros encarcelados de la Conspiración; ampliación de encarcelamiento preventivo por un nuevo encarcelamiento preventivo pocas horas antes que nuestro compañero, que estaba hospitalizado como huelguista de hambre, cumplía 18 meses dentro**; cooperación entre las autoridades griegas e italianas respecto a la posibilidad de nuestra extradición;nuevas persecuciones penales por textos, etc.).

Se ha escrito en algún lado que cuanto más te está cazando tu enemigo, tanto más se hace evidente que has logrado de darle unos golpes fuertes.

Para nosotrxs las acusaciones que llenan miles de páginas de vuestras actas son un titulo de honor. Sin embargo, queremos recalcar que, siendo anarquistas de praxis, todo lo que dejamos sin respuesta se convierte en legado para el futuro y al contrario, todo lo que ganamos está creando a nuestra perspectiva.

El hecho que los carceleros durante dos meses y medio pueden tener a lxs compañerxs encerradxs en aislamiento, sin que se pongan en marcha los combativos reflejos de solidaridad anarquista (aparte de unas poquísimas excepciones) es indudablemente una derrota.

Los diarios ataques de los bravucones fachas y su presencia por las calles, en las plazas y en los barrios, si no se enfrentan a una correspondiente respuesta del nuestro bando, con cuchillos, puños americanos, fuegos y explosiones, constituirán la retirada del enemigo interno.

El cese de los actos combativos de la nueva guerrilla urbana anarquista (con excepción de lxs anarquistas de praxis y las células de FAI/FRI) frente a las condiciones de tensión de la máquina  social es evidentemente una victoria del miedo y de la represión.

No queremos dejar que el miedo y el derrotismo se conviertan en nuestra sombra. Bajo presión de los tiempos seguimos sin arrepentirnos, testarudos y consecuentes. No vamos a bajar la intensidad de nuestros discurso ni desarmar a nuestras palabras.

El hecho que debido a nuestros textos se nos acusa de “incitación a cometer actos delictivos” significa que nuestras palabras todavía pueden comunicarse con lxs disidentes y negadorxs de nuestra época y convertirse en prácticas. Estamos orgullosos de ello. Nunca nos gustaban las palabras-hueco. Al mismo tiempo jamás hemos creído ni nos hemos reconciliado con las libertades democráticas y los derechos. Siempre habíamos pensado que funcionan como un “escaparate” del Estado policial y de la máquina social.

Con los procesamientos de nuestros textos se desvanecen hasta las últimas ilusiones que algunxs aún pueden tener sobre la democracia. Ahora se aparta la cortina de “libertad de expresión” y aparece la censura judicial. Pero está bien así…Por esto jamás hablaremos sobre “la criminalización “ de las palabras e ideas”.

Siempre habíamos creído que la teoría insurreccional va junto con prácticas anarquistas y al revés.

Palabra y hecho son unos conceptos inseparables. La parte positiva de nuestra persecución penal es la polarización. Ya que las ilusiones desaparecen del proscenio, cada uno y una se posiciona. No hay inocentes.

Al miedo de represión respondamos con la fuerza del ataque. La ignorancia y la indiferencia se derogan y ahora hablan las decisiones.

El dilema está muy claro. Con la sociedad de lo existente o con lxs negadorxs de nuestros tiempos, ciudadanx sosegadx o alborotadorx disidente, eternx indignadx que protesta o anarquista de praxis, regla o excepción, ahora o nunca.

NI UN MILÍMETRO ATRÁS
NUEVE MILÍMETROS EN LOS DIRIGENTES Y SIRVIENTES DE LA MÁQUINA SOCIAL

Postdata. En el juicio a que se nos está citando, despreciamos las marionetas judiciales y nos está indiferente la defensa de nuestros derechos. Además, los derechos que nos “concede” la democracia, ya hace mucho tiempo los habíamos tirado en el fuego junto con nuestros carnets de identidad.
Nuestra presencia ahí y nuestra postura constituyen un insulto y una ofensa contra lxs inquisidores de las leyes.
Es una pequeña parte de la guerra anarquista que hemos declarado contra la sociedad del Estado.
Lxs miembros encarceladxs de la CCF de primera fase y el anarquista de praxis Theofilos Mavropoulos

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Notas de traducción:

*El ataque contra “Studio ATA” situado en zona de Melisia (norte de Atenas) fue firmado por Frente Revolucionario Internacional/Conductas Desviadas por la Difusión del Terrorismo Revolucionario.
Comunicado está aquí:
http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1352328

**Se trata de Gerasimos Tsakalos, el cual al ser arrestado 1 de noviembre de 2010 tendría que salir  el 31 de mayo de 2012 (ya que según la ley griega el máximo plazo de prisión preventiva no puede superar 18 meses), pero dado el nuevo órden de encarcelamiento, esta vez por “250 ataques de la CCF”, sigue dentro.

 

(it-es) Aggiornamenti sul processo contro la CCF e dichiarazione dei compagni imprigionati e di T. Mavropoulos

 

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