G8, LA BALLABIESE MARINA CUGNASCHI SI È COSTITUITA A MILANO

La 46enne originaria del paese è stata condannata in via definitiva alla pesantissima pena di 11 anni e 6 mesi nell’ambito del giudizio della Cassazione a carico di dieci manifestanti in occasione del tristemente noto “G8” di Genova del 2001. La Procura Generale di Genova ha emesso stamattina gli ordini di carcerazione: uno riguarda proprio lei.

Si è dunque costituita, a Milano, Marina Cugnaschi, tra le cinque persone condannate venerdì dalla Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione per il reato di devastazione e saccheggio. Dovrà scontare undici anni e mezzo di carcere (in appello la pena era stata fissata in 12 anni e 3 mesi). La decisione di costituirsi della ballabiese è stata resa nota a Genova dai suoi avvocati. Mirko Mazzali, difensore di Marina Cugnaschi, aveva dichiarato subito dopo la sentenza della Suprema Corte: ”Me l’aspettavo, a maggior ragione dopo la sentenza della Diaz. Il paradosso che è avvenuto è che chi spacca teste ha un terzo della pena di chi al massimo può avere spaccato delle vetrine”.

E già questa mattina la Procura Generale di Genova ha emesso gli ordini di carcerazione conseguenti alla sentenza in Cassazione: scattano immediate le manette per quattro di loro: Alberto Funaro (condanna a 10 anni), Vincenzo Vecchi (13 anni); Francesco Puglisi (15 anni) e appunto Marina Cugnaschi che aveva una pena di 12 anni e 3 mesi; per tre di loro – Vecchi, Cugnaschi e Puglisi – vi sarà uno “sconto” di pena tra i 9 e i 12 mesi per l’annullamento della condanna relativa alla detenzione di bombe molotov, ma rimane in ogni caso la carcerazione immediata.

Grande l’emozione a Ballabio, dove si parla del caso della 46enne – sottovoce e preferendo non sbilanciarsi troppo sulla vicenda. I genitori di Marina, che abitano in via Gramsci, ci hanno detto al telefono di non voler rilasciare dichiarazioni. “Siamo anziani e non stiamo bene – ha detto la signora Elena, mamma dell’anarchica ballabiese – già questa situazione è molto difficile, non vogliamo parlarne, scusateci…”.

 

http://lombardia.indymedia.org/node/46809

 

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