Ecco chi sono le ditte del Tav. Pubblichiamo il dossier C’E’ LAVORO E LAVORO!

Pubblichiamo il dossier integrale che il movimento notav ha redatto e sta presentando nei paesi della Valle sulle ditte alle quali sono stati affidati i lavori del cantiere di Chiomonte. Lo facciamo perchè serve chiarezza in questa vicenda e in questo modo sono chiare una volta in più a tutti le motivazioni che ci spingono ad avversare questo anello del “sistema Tav”.

Le campagne politiche e mediatiche lasciano il tempo che trovano di fronte a queste realtà messe nero su bianco che dimostrano come persino in partenza, ditte e affidatari sono in combutta per spartirsi la torta.

Lo facciamo oggi, ad un giorno dal processo ai notav ricordando, se non bastasse quello che pubblichiamo, che alcuni notav sono alla sbarra domani grazie alle foto scattate da operai e proprietari delle ditte in oggetto.

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Abbiamo fatto una rapida analisi su alcune “ditte” che vorrebbero spartirsi la torta dei finanziamenti per il TAV. Ci siamo concentrati in particolare su alcune “ditte” valsusine. E ci è sembrato che davvero il panorama nella sua globalità sia moralmente desolante. Ci sembra che LTF operi in spregio di ogni regola, legge e regolamento. Ci sembra che si operi, come forse è successo per tutte le grandi opere, al di fuori della legalità formale, certi dell’impunità. A questo proposito ci sembra che la lezione del Mugello per i lavori dell’A.V. Bologna Firenze sia esemplare: una zona devastata per sempre, irrimediabilmente messa a secco: e nessun colpevole. Tutti assolti o prescritti. Ci chiediamo con quale senso civico e morale, gli amministratori pubblici, i politici, i partiti possano sostenere questo modo di operare, questi imprenditori e queste aziende, questi faccendieri esperti in scatole cinesi, sempre vuote, funamboli spericolati con la gestione del denaro pubblico e altrui. In un momento in cui si tagliano i fondi per l’istruzione pubblica, la sanità pubblica, la ricerca, i servizi essenziali quali gli asili nido, la messa a norma degli edifici pubblici e la messa in sicurezza del territorio, il CONISA, i trasporti ferroviari per i pendolari… ci chiediamo con quale senso civico e morale possano sostenere la costruzione di un’opera pubblica inutile e devastante che serve solo ad arricchire i soliti noti in nome di un’occupazione effimera e malsana. Dov’erano e dove sono questi paladini del lavoro quando hanno chiuso le fabbriche della Valle che hanno delocalizzato all’estero in nome del profitto, che delocalizzano l’INDESIT, che lasciano smembrare la FIAT di marchionne? Questi amministratori pubblici, questi politici, questi partiti, alcuni dei quali osano definirsi “di sinistra” e “popolari” non arrossiscono di fronte a questi gravi fatti? Ci sembra che la Magistratura abbia occhi solo per colpire chi si oppone in modo popolare a questa grande truffa, a queste palesi illegalità, a questo sperpero di denaro pubblico. A riguardo delle illegalità a La Maddalena che sono state denunciate anche dalle amministrazioni, perché i procedimenti languono o vengono archiviati?
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